Articolo di Andrea Merusi.
Oggi è la festa della donna e il mio pensiero va a Berta Cáceres, l’attivista honduregna uccisa nel sonno pochi giorni fa, probabilmente a causa delle sue lotte in difesa della natura e dei diritti delle popolazioni indigene dell’Honduras.
Sarò sincero, prima del tragico avvenimento non conoscevo Berta Cáceres ma la notizia della sua scomparsa mi ha molto colpito e mi ha spinto a leggere la sua storia. Da sempre impegnata nelle lotte sociali in difesa delle popolazioni indigene, nel 2015 le era stato consegnato il Premio Goldman, uno dei riconoscimenti più importanti in campo ambientale. Era stata premiata per il suo impegno contro la costruzione di una diga che a suo parere avrebbe impedito l’approvvigionamento di acqua a centinaia di indigeni, privandoli così del diritto ad una gestione sostenibile del loro territorio.
L’idea che mi son fatto è che Berta Cáceres era una donna di grande coraggio che aveva dedicato la sua vita ad aiutare i più deboli e a lottare contro il degrado ambientale e sociale. Ripudiando l’avidità con cui certe persone sfruttano le risorse naturali.
Voglio ricordarla in questo giorno per fare in modo che il suo impegno venga conosciuto e non venga dimenticato. E con il suo ricordo voglio dire “grazie” a tutte le donne che ogni giorno s’impegnano ad affermare il rispetto delle persone e dell’ambiente. Perché non bisogna mai abbassare l’attenzione su questi aspetti ma rendersi conto che c’è ancora tanto da fare.
Andrea Merusi
Il discorso di Berta in occasione della consegna del Premio Goldman: