Articolo di Caterina Bonetti.
Lotto marzo. C’erano una volta le lotte per il diritto di voto, c’erano una volta le lotte per il diritto a decidere chi sposare e se rimanere sposate, c’erano una volta le lotte per l’istruzione, per il riconoscimento professionale, contro il delitto d’onore. C’erano una volta le lotte per il diritto alla contraccezione e all’aborto. C’erano una volta le battaglie culturali per ricordare a tutti che spetta alle donne decidere del loro corpo e della loro vita e che non sono “Nè puttane, né madonne”. C’era la lotta agli stereotipi di genere e alla violenza, al patriarcato e alla dittatura mediatica dell’assioma “giovane/bella/silenziosa”.
C’erano una volta, ma ad un certo punto ci siamo assopite. Alcuni diritti sono stati dati per scontati, la parità come acquisita: non era più all’ordine del giorno. Ci siamo dimenticate d’insegnare alle nostre figlie il significato vero dll’8 marzo riducendolo ad una sequenza vuota di mimose, cene in rosa e spogliarelli. Ci siamo dimenticate d’insegnare ai nostri figli il rispetto e la responsabilità dell’essere uomini, delegando ad altri il compito. Abbiamo lasciato che le nostre figlie credessero nella dittatura della taglia 38 e che i nostri figli guardassero alle loro compagne come strumenti per l’affermazione della loro virilità. Ci siamo scordate che donne si diventa e ora ci stupiamo se i ragazzi non comprendono la gravità delle molestie sulle compagne di classe, se le stesse ragazze giustificano (“Perché in fondo era un po’ troietta”) o se decidono di vendersi per un telefonino di ultima generazione. Abbiamo permesso che tutto ciò accadesse in cambio della tranquillità.
Io però non sono tranquilla per niente. Penso sia urgente una ripresa del movimento femminista, tutti assieme, donne e uomini, per riprenderci la libertà di scelta, per poter decidere davvero. Penso che l’8 marzo vada celebrato ricordando e militando, tutti i giorni. Buon 8 marzo a tutte e tutti!