Festival dello Sviluppo Sostenibile di Parma: recensione dell’evento “Terra, cibo e diritti”

Comunicato stampa Festival dello Sviluppo Sostenibile Parma.

Di Eleonora Di Vincenzo.

L’incontro dal titolo “Terra, cibo e diritti, dal globale al locale”, si è tenuto presso il circolo Giovane Italia, ed ha approfondito il tema dell’ambiente e dell’agricoltura nei Paesi in via di sviluppo, con particolare attenzione alla condizione delle donne lavoratrici.

Hanno partecipato: Marta Gatti (esperta di storia dell’Africa, giornalista di “Osservatorio Diritti” e Radio popolare), Nicoletta Paci (Assessora alle Pari Opportunità e Diritti del Comune di Parma), Laura Dello Sbarba (ADA Onlus) e Andrea Merusi (“il Taccuino di Darwin”) che ha guidato l’incontro moderando tra gli ospiti.

La prima a parlare è stata Marta Gatti che ha spiegato al pubblico il fenomeno del land grabbing (letteralmente, accaparramento delle terre). La giornalista ha raccontato come questo fenomeno sia, purtroppo, sempre più diffuso nei Paesi in via di sviluppo come ad esempio in Africa e Sud America. Il fenomeno comporta grosse acquisizioni di terreni di cui le popolazioni locali non vengono neppure informate, ritrovandosi da un giorno all’altro senza un modo per produrre il loro cibo. La giornalista ha spiegato anche quelli che sono gli effetti disastrosi sulle popolazioni: “Il mancato accesso ai terreni coltivabili porta delle conseguenze economiche – spiega la Gatti – che  molte volte generano conflitti all’interno della stessa comunità, anche tra vicini di casa, o tra villaggi”.

Molto spesso si pensa che queste problematiche, in quanto così geograficamente lontane, siano esclusivamente di competenza dei grandi organi mondiali, come l’ONU. “In realtà – risponde l’assessora Paci – anche il Comune di Parma sta promuovendo progetti, come Parmaalimenta”. L’assessora ha spiegato brevemente il progetto, nato tra il 2004 e il 2006, per aiutare le popolazioni del Burundi, sostenendo i piccoli agricoltori e fornendo loro tecniche e strumenti di coltivazione migliori, per aiutarli ad uscire dallo stato di povertà estrema in cui versano.

Dopo la proiezione di un video in cui si raccontava l’azione di Parma nel Burundi con il progetto “Maison Parma”, si è passati al tema del ruolo femminile (Sdg5). Qui si è pronunciata di nuovo l’assessora Paci, asserendo che: “ci sono molti progetti per insegnare alle donne a migliorare il cibo da dare ai loro bambini, per farli crescere meglio e combattere la malnutrizione”. Le donne, infatti, hanno un ruolo centrale nella filiera anche in Paesi come il Senegal e la Costa d’avorio. Qui l’Università di Parma è molto attiva con progetti che coinvolgono anche, e soprattutto, i giovani.

A tal proposito c’è stato un breve ma significativo intervento della dott.ssa Francesca Scazzina dell’Università di Parma, che ha parlato del progetto “Maestri del gusto” per educare i bambini italiani alla situazione opposta a quella dei loro coetanei africani: saper scegliere e mangiare consapevolmente e in modo salutare nella sovrabbondanza di cibo a disposizione (Sdg2).

Sul tema della situazione femminile, sia Marta Gatti sia l’assessora Paci concordano sul fatto che ci sia ancora molto da fare nei paesi africani e del Sud America. “Nelle realtà africane le donne hanno un senso di comunità più forte degli uomini  -spiega la giornalista e continua – mentre gli uomini svolgono un’agricoltura di profitto, destinata alla vendita, sono le donne che si occupano della vera e propria sussistenza” nonostante siano ancora vittime di legislazioni discriminatorie che non vogliono vederle proprietarie di terre senza la figura di un uomo (padre o marito).

Al termine dell’incontro, l’assessora Paci ha lasciato tutti con un appello ad “acquisire maggiore consapevolezza anche da parte degli adulti”.

Eleonora Di Vincenzo

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