Venerdì 16 novembre sarà presentato presso l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea il libro di Giovanni Sassi dal titolo “il Prete volante – Don Guido Anelli fra Belforte e Caracas” (edizione Diabasis).
Oltre all’autore saranno presenti Attilio Ubaldi (presidente ISREC Parma), Don Umberto Cocconi (Ass. Cappella Universitaria Parma), Mariano Vezzali (Docente Liceo Classico G.D. Romagnosi) e Ferdinando Sandroni (Vice Presidente Nazionale ANPC).
Con la presentazione del libro verranno ricordate le azioni che hanno reso un umile parroco parmense il Prete volante della Resistenza. Di seguito riportiamo una breve introduzione al volume scritta dall’autore Giovanni Sassi.
Don Guido Anelli è poco più che un giovane parroco parmense quando nel maggio 1940 viene mandato, per la sua prima esperienza pastorale, presso il piccolo abitato appenninico di Belforte. Qui, dove sarebbe stato lecito attendersi una vita caratterizzata dai lenti ritmi della montagna, l’esistenza del parroco viene ben presto sconvolta dalla violenza e dalle atrocità della guerra. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, egli ricopre ben presto una posizione di assoluta importanza nel contesto della Resistenza parmense, svolgendo con fervore e spiccato spirito di organizzazione un ruolo cruciale nella costituzione della Seconda Brigata Julia.
In poco tempo don Anelli trasforma la canonica di Belforte nel quartier generale di molti partigiani, offrendo rifugio a tanti giovani e non negando mai a nessuno la possibilità di un luogo sicuro.
Nel novembre 1944 il parroco si rende autore di una celebre azione oltre le linee nemiche, che lo porta a contatto con le più alte cariche nazionali. Dopo un difficile cammino, don Anelli raggiunge Roma con lo scopo di far pervenire alla lotta clandestina quei fondi per armi, viveri e vestiario necessari per affrontare il rigido inverno e proseguire così la battaglia. Il parroco porta a compimento la missione e il ritorno tra le montagne parmensi mediante un lancio con il paracadute regala al parroco l’indelebile appellativo di “Prete Volante”.
La missione a Roma lo trasporta così in una dimensione nazionale, che lo farà vivere in prima persona azioni in nome della libertà anche nel Bresciano e in Alto Adige.
Non smette di battersi per la sua gente nemmeno dopo la Liberazione, quando, ritornato a Belforte, affida le proprie considerazioni ad un opuscolo, tra le cui pagine denuncia le criticità sociali dell’immediato dopoguerra, alzando la propria voce affinché venissero riconosciuti i diritti e i sacrifici che la montagna aveva offerto alla causa partigiana.
Nel 1955 don Anelli si trasferisce in Venezuela, e nemmeno in questa occasione il suo fervore si affievolisce. In America Latina il parroco entra il contatto con la popolazioni più deboli, passando dalla capitale agli sperduti territori dell’entroterra, vivendo con fervore fino agli ultimi istanti della sua esistenza, conclusa nel 1969.
Don Guido Anelli alla causa della Resistenza diede tutto, al movimento partigiano offrì un’attività di estrema intensità, propugnandosi con grande coraggio in favore della propria terra e della propria gente.
La presentazione è in programma a Parma, alle ore 18, in Vicolo delle Asse, 5.