Fonte: Festival della Parola.
Presso La Pergola della Corale Verdi, da lunedì 26 giugno a mercoledì 28 giugno, va in scena la IV edizione del Festival della Parola di Parma (ingresso gratuito).
Il Festival della Parola di Parma ha una triplice finalità:
- Rendere omaggio e dare visibilità a chi, nella propria vita e nella quotidiana manifestazione della propria professione, si è distinto per il rispetto della parola e verso la parola;
- Coinvolgere e dare voce a personalità di indiscusso valore in campo artistico, sportivo, scientifico, imprenditoriale, culturale e sociale;
- Generare nuovi stimoli, riattivare le coscienze e migliorare il senso civico. La parola sarà esplicata e declinata in alcune delle sue infinite sfaccettature che la compongono: suono, denuncia, canto, lotta all’omertà, dono, poesia, ricerca della verità, percorso di arricchimento, immagine, espressione dell’arte in tutte le sue accezioni creative
«L’agenda rossa di Paolo Borsellino è sparita misteriosamente subito dopo l’attentato di stampo mafioso del 19 luglio 1992 in cui il magistrato perse la vita e con lui cinque agenti di scorta (Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina).
Un documento importante che conteneva appunti, nomi e forse rivelazioni anche sulla strage di Capaci.
Che fine avrà fatto l’agenda rossa? Cosa c’era scritto? È stata distrutta o qualcuno ancora la custodisce?
Queste domande sono rimaste inevase.
Tutta l’Italia se l’è chiesto e se lo chiede ancora, dopo 25 anni…»
La IV edizione del Festival della Parola di Parma aprirà simbolicamente i battenti con l’arrivo a Parma, lunedì 26 giugno alle 18:30 presso il Parco Ducale, dell’Agenda Ritrovata di Paolo Borsellino, una staffetta ciclistica ideata da Salvatore Borsellino, organizzata dall’associazione culturale L’Orablù e che attraverserà tutta l’Italia per giungere il 19 luglio a Palermo (nel 25° anniversario della strage di Via D’Amelio). Il Festival della Parola di Parma, nel suo “percorso” itinerante che l’ha vista cambiare casa in ogni edizione, troverà quest’anno ospitalità dal 26 al 28 giugno presso la Pergola della Corale Verdi, il cui ingresso interno è posto in uno dei viali del Parco Ducale, polmone verde della città.
La formula è quella consueta: personaggi, provenienti da ambiti professionali diversi, chiamati a interloquire su temi legati alla parola e alle sue infinite sfaccettature. La magia della parola è un dono di Dio agli uomini, per consentire loro di superare l’ostacolo del corpo e comunicare agli altri i pensieri, i sentimenti provenienti dallo spirito. La parola ha di per sé un potere magico, meraviglioso, come magiche e meravigliose sono le prime parole del bambino che da infante, cioè non parlante, comincia a diventare “fanciullo”, colui che riesce a parlare (dal latino “fari”).
Per la prima volta al Festival della Parola di Parma, ci sarà un’anteprima per i più piccoli, denominata “La Parola ai bimbi”: nei tre giorni del festival, presso la Biblioteca di Alice, sempre al Parco Ducale, in due turni, alle 16:30 e alle 17:30, bambini dai 3 agli 8 anni potranno essere conquistati dall’estro e dalla fantasia di attori di teatro di animazione, legato al dipartimento di educazione e scienze umane di UNIMORE (Università di Modena e Reggio Emilia). Il 26 giugno i bimbi che avranno la curiosità di partecipare al laboratorio, potranno costruire degli aquiloni dove verranno scritte delle parole. E saranno gli aquiloni creati nel corso dell’incontro a salutare l’arrivo dell’agenda ritrovata di Paolo Borsellino al parco Ducale. Nei giorni successivi con i bimbi saranno toccati i temi di Pinocchio e della bugia (27 giugno) e della musica e delle varie arti (28 giugno). Tornando ai più grandi, TESTIMONIANZA, SPERANZA, ATTENZIONE, GIOVANI, FUTURO, MEMORIA saranno le parole chiave attorno a cui i vari protagonisti del Festival daranno vita a incontri colloquiali, spettacoli, proiezioni, concerti.
Bisogna aiutare i giovani a ricordare, a non dimenticare e allo stesso tempo porgere loro non solo una speranza, ma nel concreto un futuro… partendo dal presente. E non potrà esistere un futuro prossimo roseo, senza una conoscenza del passato. L’obiettivo, ambizioso, di tutti gli incontri, sarà quello di costituire se non altro, uno spunto, un momento per un’analisi della e sulla nuova generazione, probabilmente un po’ appiattita e smarrita, ma ancora valida, forse più di quanto si immagini; una nuova generazione che va solo guidata, affinché riesca a costruirsi e mantenere un’identità, una propria umanità. Il rischio di questa facile e diffusa fruibilità di informazioni di vario tipo, grazie al continuo uso/abuso di supporti tecnologici, sta spingendo i “millenials” verso “falsi ricordi”. Ha ragione chi giudica la Next Gen sempre meno colta, sempre più “consumatrice occasionale di cultura”?
Per il Festival della Parola di Parma un possibile rimedio esiste e sta nell’avere maggiore curiosità…per la curiosità, nel prestare maggiore attenzione…all’attenzione!
L’intento, anche in questa IV edizione, è quello di offrire appuntamenti di interesse che si potranno vivere solo a Parma, solo dal 26 al 28 giugno, solo alla Corale Verdi, solo al Festival della Parola di Parma 2017.
La speranza è che l’opportunità di ascoltare, conoscere, colloquiare con personaggi come Salvatore Borsellino, Umberto Galimberti, gli autori di Lercio.it, Sergio Pirozzi (sindaco di Amatrice), i Solisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala, assieme alla gratuità dei vari appuntamenti, possa incentivare i giovani a presenziare alla manifestazione.
Nel ringraziare singolarmente ciascuno dei protagonisti di questa tre giorni, vi svelo un segreto: naturalmente, mi auguro di godermi ogni minuto di questo Festival, ma se, per assurdo mi dovessi trovare costretto a dover scegliere di vivere solo un appuntamento di questa edizione, punterei su “AFRICAN LULLABY” (LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA DI RACHEL); in questo splendido documentario di Gianpaolo Bigoli e Mariachiara Illica, distribuito da Al Jazeera, in prima nazionale, viene raccontata la storia di una donna straordinaria del Burkina Faso che ha convinto tante altre donne della sua tribù e delle tribù limitrofe a non nascondere il proprio stato di sieropositive, salvando così dall’HIV tantissimi bambini».
Manlio Maggio (Curatore del Festival della Parola di Parma)