L’Emilia-Romagna punta sul trasporto ferroviario e ferma la Tibre. Il plauso delle associazioni ambientaliste

no tibre trecasali.psdNei giorni scorsi è uscita una notizia che di certo avrà fatto piacere alle associazioni ambientaliste e i tanti sindaci del territorio parmense e bresciano che negli anni scorsi si sono battuti contro la realizzazione dell’autostrada Tibre, in quanto ritenuta un’opera di scarsa utilità e di grande impatto ambientale. L’assessore ai trasporti della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini, ha infatti annunciato che il secondo lotto dell’autostrada, che passando dal territorio parmense avrebbe dovuto collegare La Spezia con l’autostrada A22 non verrà realizzato. Donini ha precisato: “questa scelta comporterà un risparmio da 10 miliardi. Abbiamo scelto di tagliare il trasporto su gomma e non quello su ferro, rinunciando a due autostrade, ma non alle ferrovie“.
Investimenti sul trasporto ferroviario e tagli al trasporto su gomma quindi, una decisione importante in ottica di sostenibilità che è piaciuta a diverse organizzazioni ambientaliste. Di seguito riportiamo i comunicati stampa dell’associazione Legambiente e di quella degli Ecologisti Democratici di Parma.

Comunicato Stampa di Legambiente: Forse il vento sta cambiando in Emilia-Romagna
Annunciata la cancellazione di due autostrade: il secondo lotto Tibre e la E55 Romea.
Legambiente: la Giunta Regionale ha fatto un passo importante: continui su questa strada e resista alla forza del partito del cemento
Dopo le scelte simboliche, come quelle fatte dal Comune di San Lazzaro di Savena, le recenti dichiarazioni della Regione mostrano che il vento sta cambiando in Emilia-Romagna: non prevale più solo il verbo dei grandi gruppi di costruttori intriso di calce e cemento.
Le parole di novità dell’assessore regionale a trasporti e infrastrutture, Raffaele Donini, segnano certamente uno spartiacque: per la prima volta in sedi istituzionali e riunioni ufficiali si comincia a ventilare la cancellazione di opere altamente impattanti.
Legambiente accoglie con favore le linee programmatiche annunciate, con la cancellazione di due tratte autostradali, la E55 Romea e il secondo lotto Tibre, a favore degli investimenti ferroviari.
Certo la scelta di fatto recepisce il cambio generale delle condizioni economiche e politiche, togliendo due opere che da tempo ormai apparivano mere chimere. Ma certo la Regione fa scelta netta e di coerenza di pronunciare la parola fine, anziché proseguire il consueto gioco di tenere in vita qualsiasi infrastruttura.
Gli attacchi di oggi da parte del mondo economico e dei più miopi politici locali (in modo bipartisan e trasversale), attestano che c’è un atto di coraggio della Giunta. E Legambiente non può che supportare a pieno la scelta, che va nella direzione delle sfide poste dal cambiamento climatico, che impongono la necessità di ridurre emissioni inquinanti e preservare il suolo, per il benessere futuro dei cittadini e dell’ambiente.
Il partito del cemento si è già scatenato e farà sentire tutta la sua forza. Confidiamo che la discussione rimanga nelle sedi istituzionali deputate, e crediamo opportuno che si aprano confronti appositi e mirati per i territori di Parma e Ravenna, per ripensare i modelli di sviluppo.
Su Ravenna, ricordiamo quello che l’associazione ha sempre detto, e cioè che i problemi dell’accesso al porto e della sicurezza sulla Romea hanno altre soluzioni rispetto a quella ridicola dell’autostrada: l’adeguamento della viabilità esistente (a cominciare da una tangenziale impercorribile, con incroci a raso), la messa in sicurezza, e il potenziamento del ferro.
Nel parmense è più urgente avviare la discussione poiché – saltando il secondo lotto della Tibre – diventa ancora più assurdo aprire i cantieri del primo lotto: 10 km da Ponte Taro a Trecasali, un’autostrada che da sempre è chiaro terminerà in aperta campagna.
Legambiente lo chiede al di là delle oggettive ragioni di impedimento, tuttora irrisolte, che contrastano con il progetto esecutivo del 1° lotto e che sono già oggetto di una risoluzione consigliare che arriverà in aula.
Si ragioni invece e finalmente di come convertire le risorse sul potenziamento della Tibre ferroviaria, come da tempo chiediamo assieme al cartello di movimenti e associazioni ambientaliste e sindaci del territorio che si battono per preservare la Food Valley.
Nell’anno di Expo sarebbe infatti bello aspettarsi da politici e mondo economico parmense uno sforzo a difesa della propria agricoltura di qualità.

Comunicato Stampa degli Ecologisti Democratici.
Accogliamo con estremo favore le dichiarazioni dell’assessore Donini in merito alla rinuncia da parte della Regione alla costruzione del secondo lotto della TiBre autostradale. La concentrazione delle risorse sulle linee ferroviarie è un passaggio ineludibile verso un sistema di trasporti più efficiente dal punto di vista energetico e maggiormente compatibile con la tutela dei sistemi ambientali. Preferire il ferro alla gomma è finalmente coerente con gli indirizzi più volte ribaditi nei vari documenti di pianificazione dei trasporti, indirizzi che, fino ad oggi, venivano sistematicamente disattesi al momento dello stanziamento delle risorse
Consideriamo significativo ed importante che questa scelta riguardi il nostro territorio, il territorio dell’agroalimentare, che nella conservazione delle risorse naturali (suolo fertile, acqua, qualità dell’aria) e paesaggistiche pone le basi del proprio sviluppo presente e futuro.
Del resto non è un caso che un’azienda leader come la Barilla si stia impegnando per trasferire una quota rilevante dei propri trasporti merci su ferrovia ed altre aziende parmensi di successo, non solo del settore agro-alimentare, abbiano da tempo attivato avanzate politiche di sostenibilità per quanto riguarda trasporti, consumi ed emissioni. (si pensi ai progetti della Mutti sull’impronta idrica nella filiera del pomodoro o a Davines che ha fatto della sostenibilità un suo marchio di fabbrica).
La tutela del territorio, dopo troppi anni di devastazioni principalmente dovute ad urbanizzazioni eccessive e incongrue, è una condizione necessaria per la creazione di valore nel settore agroalimentare oltre che per la sostenibilità complessiva del nostro modello di sviluppo e la svolta nelle politiche infrastrutturali annunciata dall’Assessore regionale Donini non può che essere apprezzata.
Ci attendiamo ora un concreto impegno della Regione e dello Stato nel finanziare il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Parma-La Spezia, un’opera davvero strategica per il paese e per il territorio che permetterebbe di potenziare il collegamento tra il porto di La Spezia e il CEPIM (togliendo camion dall’Autocisa) e di servire la linea Parma-Fornovo con treni metropolitani, come previsto da un progetto del 2006 della Provincia purtroppo mai realizzato.
Paolo Casalini
Coordinatore provinciale Ecologisti Democratici di Parma

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